N.10 - Il nostro contributo alla “buona scuola

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Abbiamo letto, studiato, discusso sul documento governativo “La buona scuola”; abbiamo visto gente arrabbiata, speranzosa, perplessa, indifferente, qualcuno propositivo. Il documento è certamente apprezzabile per avere tentato di mettere la scuola al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica. Ma una buona scuola, aperta, ricca di strumenti e didatticamente più moderna, dovrebbe realizzare l'incontro più libero e consapevole tra esseri umani, appassionati a sé e alla realtà, che trasmettono delle conoscenze e delle competenze attraverso il loro stesso essere.

Da qui siamo partiti per commentare il testo governativo, cercando di individuare le questioni decisive, cosa vuol dire per noi valorizzare la professione docente, cosa intendiamo per autonomia scolastica e nuova governance delle scuole.
Poi abbiamo anche dovuto registrare come il DDL stabilità per il 2015 ripercorra sentieri già battuti dai governi precedenti con scelte che ostacolano i buoni propositi della “buona scuola”.

In sintesi, possiamo dire che nel documento ci sono alcuni buoni propositi senz’altro condivisibili:
- risolvere il problema del precariato;
- valorizzare il merito dei docenti;
- aprire la scuola al territorio e al mondo del lavoro.
Ma si accompagnano ad alcune scelte di fondo destinate inevitabilmente a vanificarli:
- un rinascente centralismo;
- la mancanza di autonomia;
- le scelte finanziarie.

Sono affermazioni forti e vanno giustificate.
Leggi qui il documento integrale - leggi le schede esplicative su "La buona scuola".