Settembre 2011

Fine giugno 2011
Da poco è terminato l’ultimo Collegio dei Docenti. Sono sfiancata: ho bisogno di ricaricarmi!
L’ultimo periodo (come sempre, ma questa volta più degli altri anni), tra relazioni finali, valutazioni, esami di stato e prove Invalsi, è stato davvero piuttosto impegnativo.
Come spesso accade, in situazioni stressanti, i pensieri evidenziano soprattutto gli aspetti più problematici e si focalizzano su di essi senza riuscire a intravedere vie d’uscita.
Coloro che mi sono vicini mi invitano a “staccare”, a “liberare la mente”…
Ed io mi riprometto di seguire il loro consiglio.


Estate 2011
La casa ha bisogno di attenzioni che durante l’anno non riesco a dedicarle, il corpo e la mente necessitano di rinvigorirsi.
Tra una faccenda domestica e l’altra mi dedico alla “cura” della mia persona.
Immergersi nella natura e gustarne le sensazioni per me, in un periodo di vacanza, è davvero rasserenante e la mia mente si rigenera; i pensieri piano piano ritornano positivi e ricompare la voglia di pensare alla scuola in termini progettuali, perché mi sento un’insegnante a tempo pieno.
Analizzo i nodi che erano emersi a fine giugno e ipotizzo alcune strategie didattiche, che sperimenterò e verificherò durante il prossimo anno scolastico, utili ad ovviare ad alcune problematiche.
Con piacere leggo articoli che riguardano il “mestiere” dell’insegnante; in particolare alcuni mi fanno recuperare un po’ di entusiasmo: sono riflessioni sul “senso” dell’insegnare.
Anche in un momento di crisi come quello che attualmente stiamo vivendo c’è, per fortuna, qualcuno che ha ancora molta fiducia nell’educazione “...come possibilità per ogni essere umano di ritrovare la forza del cuore e di comprendere come il destino del mondo sia inscritto nel cuore dell’uomo.”¹
Bisogna istruire o educare? Sembra un dualismo inconciliabile. Insegnare è, secondo me, una perfetta sintesi; alcune frasi lo confermano e mi rincuorano: - “…ciò che decide del valore di un insegnante non sono le informazioni che ha o la capacità che ha di farle cercare, ma se quando entra in classe e guarda in faccia i suoi studenti, uno dopo l’altro, si lega al cielo e alla terra, al passato e al futuro, dando significato al gesto che sta per iniziare, sperando da quello il bene per sé e per ognuno dei suoi studenti.”²; - “…l’educatore dovrà meno preoccuparsi di insegnare nuove nozioni e sempre più integrare quanto altrimenti resterebbe abbandonato alla discontinuità e al contrasto. L’unità interiore di pensiero e di disposizione, insistentemente richiesta nel nostro tempo, chiede una sintesi tra lo sforzo scientifico, tecnico e professionale e il senso umano dell’esistenza.”³

Settembre 2011
Il cammino riprende e la ricerca continua…
Buon anno scolastico!
¹Da un articolo di Gianni Mereghetti Chi l’ha detto che sarà lo Stato a salvarci da questa crisi? , in “IlSussidario”
²Da un articolo di Gianni Mereghetti Prof, istruzioni per sottrarsi alla “catena di montaggio” in “IlSussidiario”
³Da un articolo di Felice Nuvoli Come può un vero maestro aiutare un “io smarrito”? in “IlSussidiario”