Introdurre allo studio delle Scienze: alcune proposte

Due sono le notizie che mi hanno colpito nel mese di ottobre: l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del 9/10/12 del Disegno di Legge contenente le Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2013) con la norma (art.3, comma 42) che prevede l’innalzamento dell’orario scolastico, e la sentenza del tribunale che ha condannato a sei anni di reclusione i membri della Commissione Grandi Rischi.
In ambedue i casi sono rimasta sconcertata. Per quanto riguarda la scuola ho espresso le mie considerazioni, che ritengo tuttora valide, nel diario di dicembre 2011; perciò rimango in attesa degli sviluppi dei lavori in ambito parlamentare sperando che la professionalità docente non venga svilita. Sto seguendo le polemiche che si sono succedute in merito alla decisioni del giudice de L’Aquila, che investono non solo il mondo della scienza ma tutto l’apparato politico. Le motivazioni della sentenza per ora non sono note. Mi auguro che la Scienza nel suo complesso non subisca forti rallentamenti e, soprattutto, che non venga minata la figura dello Scienziato quale apportatore di conoscenze finalizzate al miglioramento delle condizioni di vita di ciascuno di noi.

Ricordo con piacere le esperienze vissute in classe in questi anni, soprattutto in prima media, per introdurre la tematica relativa alle Scienze. I manuali riportano sempre un capitolo introduttivo che spesso viene letto con scarso entusiasmo e con poco interesse. Cerco così di individuare modalità tali da coinvolgere i ragazzi in prima persona. In genere inizio con una fase di brainstorming: molte sono le voci che i ragazzi elencano dopo che ho scritto la parola Scienza nel centro della lavagna. Solitamente ricordano termini relativi allo studio svolto nella scuola primaria sul corpo umano, sugli animali, sulle piante, sull’ambiente. Talvolta qualcuno accenna a qualche disciplina scientifica particolare: biologia, geologia, chimica, fisica, astronomia, zoologia, botanica…; non sempre ne hanno compreso il significato per cui, con l’aiuto del vocabolario, ne ricerchiamo l’etimologia ed il campo di indagine specifico. Pochi hanno sentito parlare degli scienziati. Quest’anno Manlio¹ ha nominato Galileo e parecchi hanno chiesto chi fosse. Nella mia chiave USB avevo una presentazione che subito ho fatto loro vedere per individuare il periodo storico in cui lo scienziato è vissuto e per mettere a fuoco i fatti salienti della sua vita e le scoperte da lui effettuate. In seguito abbiamo cercato di comprendere il metodo sperimentale utilizzando il testo, il CD allegato al manuale e un mio “vecchio” file in cui avevo stilizzato il diagramma di flusso che generalmente si utilizza per illustrare le varie tappe del metodo stesso. In particolare, con l’aiuto di alcune slides sulle quali ho focalizzato alcuni passaggi chiave, ho cercato di proporre loro una situazione che possono aver vissuto nel quotidiano: la scomparsa della luce in casa. Grazia, Riccardo ed altri, su mia sollecitazione, hanno espresso alcune ipotesi che si potrebbero considerare in una circostanza simile (confesso che ne hanno elencate molte, alcune delle quali io non avevo neppure vagliato… i ragazzi, se lasciati liberi di esprimersi, sono davvero una fonte inesauribile di idee!) e successivamente hanno immaginato come era possibile verificare la loro proposta. L’attività ha permesso loro di concludere che il metodo scientifico è presente nella vita di tutti i giorni. Ora sono in attesa di andare in laboratorio per effettuare qualche esperimento in prima persona.
Qualche anno fa avevo chiesto agli studenti di ricercare in modo autonomo le notizie su Galileo. Fabiana mi aveva stupito: aveva infatti trascritto i fatti fondamentali della vita dello scienziato come se fosse una sceneggiatura di un monologo teatrale. La sua performance era stata molto apprezzata dai compagni che, al termine, le avevano fatto un fragoroso applauso.
Memore di quell’esperienza ho proposto un’attività simile un paio di anni fa: ho chiesto agli allievi di trovare notizie sugli scienziati di cui avevano sentito parlare (in quella classe molti li avevano elencati durante il brainstorming) e di presentarli usando la prima persona senza però dichiararne il nome affinché i compagni potessero indovinarlo; è stato un gioco molto apprezzato (avrebbero voluto continuarlo…) che ha permesso loro di conoscere tante personalità in ambito scientifico e a me di scoprire alcune figure di cui avevo solo nozioni limitate.
Non si finisce mai di imparare… anche dai nostri alunni!


¹I nomi sono di fantasia