Inizio anno: tempo di valutazioni (scolastiche) e di bilanci (politici): quali prospettive di lavoro?

È questo un periodo di valutazioni: da quelle scolastiche, a quelle politiche per la chiusura di un governo e per le prospettive che si apriranno con il nuovo corso.
Non è nostro intento soffermarci su questo ultimo aspetto, anche se notiamo che, nell’Agenda Monti, l’ex primo ministro scrive che occorre “invertire la rotta”, cioè “prendere l’istruzione sul serio”. In questo senso, bisognerebbe, dice l’Agenda, “rompere uno schema culturale per cui il valore dello studio e della ricerca e il significato della professione di insegnante sono stati mortificati”. Poi prosegue ammettendo che “gli insegnanti devono essere rimotivati e il loro contributo riconosciuto, investendo sulla qualità”, “autonomia e responsabilità”. Bisognerà aspettare la prova dei fatti, se ce ne sarà l’occasione, per verificare tali intenti, rispetto ai quali non possiamo che essere concordi.

La valutazione delle competenze
È questo per i docenti anche il periodo degli scrutini.
Vorremmo soffermarci su un fenomeno che sta allargandosi a macchia d’olio nelle scuole italiane, a partire da quelle superiori: il Riordino dei cicli ha infatti raggiunto quest’anno la classe terza e, quindi, si avvicina sempre più il momento in cui, anche in questo grado, si arriverà a richiedere una certificazione al termine del ciclo. Non sono pochi i dirigenti e i docenti che si chiedono, dopo alcuni tentativi dai contorni ancora incerti, come comportarsi in vista della certificazione finale.
Il primo ciclo ha avuto modo, negli anni scorsi, di affrontare l’argomento: ma permangono ancora alcuni dubbi.
Vogliamo, qui, solo evidenziare alcuni possibili rischi.
Il primo è rappresentato dalla deriva burocratica: ovvero de-potenziare la competenza, considerandola un oggetto didattico da aggiungere (inutilmente!) alle conoscenze e abilità.
La seconda è ancor peggiore: è la deriva buro-tecno-didattica, ovvero super-potenziare le competenze, mitizzarle, definendone l’attivazione e certificazione in dettagliati, quanto apparentemente rassicuranti, cataloghi di ‘istruzioni per l’uso’.
Tra i tanti scritti che appaiono su siti, rivisti, blog e così via, sempre più spesso compaiono dei nuovi ‘diktat’ didattici – in barba alla tanto sbandierata autonomia e responsabilità dei docenti – con un connesso ‘armamentario’ di strumentazione: set di prove significative, modelli di prove di realtà, elenchi di enunciati di risultati di apprendimento. Si arriva a contare il numero delle competenze deducibili dai Regolamenti del Riordino: mediamente per ogni indirizzo tecnico e professionale sarebbero 60! Per cui – ancor più subdolamente – si arriva a proporre una ‘lettura ragionata’ delle competenze per ridurle a ‘sole’ (si fa per dire!) 15-20 per ogni indirizzo! E giù a dare indicazioni per ‘sintetizzare’ le competenze…

La competenza come possibilità didattica
Che dire? Abbiamo sempre sostenuto che, invece, la competenza non va né ‘sovra’ né ‘sotto’ stimata, ma colta nelle sue potenzialità, che possono esprimersi solo nel momento in cui il docente sa declinarle nella pratica quotidiana, facendole diventare un’esperienza in classe, in cui la conoscenza si trasformi in un sapere vivo, significativo, interessante per i ragazzi.
Proporre degli algoritmi per ‘ridurre’ le 60 competenze a 20, ci pare veramente cantare il requiem delle competenze!

La questione del Tfa
Vi è un altro argomento, a nostro avviso, interessante in questa fine/inizio anno: il MIUR ha pubblicato il DM n. 93 del 30 novembre 2012 riguardante la definizione delle modalità di accreditamento delle sedi di tirocinio ai sensi dell'articolo 12, del DM 249/2010.
Il decreto stabilisce le modalità di accreditamento delle scuole (statali e paritarie) con le quali gli atenei sono autorizzati a stipulare le specifiche convenzioni per lo svolgimento delle attività di tirocinio del TFA abilitante. Gli Uffici scolastici regionali dovranno aggiornare l’elenco delle scuole che si propongono per accogliere i tirocinanti, evidenziando anche i docenti che concretamente si prestano a fare da tutor ai tirocinanti.

Anche se non condividiamo molti dei criteri utilizzati per individuare le scuole(nota 1), vorremmo qui spostare la riflessione su un altro aspetto: ci sembra importante, infatti, invitare i nostri lettori a non farsi ‘scappare’ questa importante opportunità di proporsi, e di far proporre la propria scuola come sede di tirocinio. L’accreditamento e la disponibilità a fare il tutor sono un’ottima occasione per portare una ventata di nuovo nel propria routine d’aula: e in questo inizio d’anno è più che mai di buon auspicio.

Un nuovo inizio
Avere la possibilità, infatti, di seguire un tirocinante è il segno più significativo di una consegna di competenze professionali che avviene proprio attraverso l’esperienza pratica, così come accadeva nella bottega medievale. Ed è un’esperienza gratificante, perché, accompagnando un docente meno esperto, si ri-guarda con una prospettiva nuova il proprio operato, lo si legge con gli occhi di un altro, più giovane di noi, capace di rimetterci in moto.
È un modo diverso di ‘insegnare’: non più le discipline agli studenti, ma la propria esperienza ai giovani che iniziano.

Insomma, augurarci un buon inizio significa indicarci strade concrete per ‘rinnovare’ il nostro modo di stare in classe, ben consapevoli che la novità non potrà venire dalle leggi o dalla tecnica, ma – semmai – dal cogliere il buono che c’è nelle leggi e nella tecnica: la novità, cioè, è un soggetto in carne ed ossa, una persona, non un’entità astratta.
Ci aspettiamo che i prossimi legislatori abbiano veramente a cuore la scuola, e ci batteremo perché la scuola torni ad essere il centro propulsore della società; ma non possiamo legare la nostra speranza solo al loro operato, ma alla nostra posizione professionale e umana, che guarda in modo nuovo la realtà. Solo così crediamo si possa non cadere in facili disillusioni; solo così è possibile lottare veramente per il cambiamento… anche delle leggi!
Buon anno!

(1) Si vedano, su questo punto, le note molto precise proposte sulla home del sito, nel ‘Punto della settimana’ n. 13.