Consultazione su "La buona scuola" terminata: seguiranno i fatti?

È terminata il 15 novembre la consultazione on line sul documento "La buona scuola". I dati sono cospicui: un milione di contatti registrati sul sito, 1.650 dibattiti organizzati in tutta Italia, 100.000 questionari completati, 170.000 partecipanti alle discussioni, 100 organizzazioni e istituzioni che hanno inviato proposte, oltre 3.000 idee/ consigli postati sul sito.
Sembrerebbe proprio che il Documento abbia suscitato l'interesse del mondo della scuola, che ha risposto in modo massiccio, anche se – in verità – numerose sono state le critiche.

Posizioni eterogenee
Ovviamente a noi non interessa qui fare una disamina né analitica (ci penseranno gli USR che avranno un bel daffare a cercare di sintetizzare tutta quella mole di documentazione), né tantomeno politica (ovvero verificare le posizioni contrarie – piuttosto consistenti – ) che emergono all'interno della scuola.
Certo che, molte erano le osservazioni/proposte di segno diametralmente opposto: come potrà il Ministero arrivare ad una posizione univoca? E con quale criterio?

Tante altre consultazioni
Pur riconoscendo l'atteggiamento 'democratico' da parte del Miur, non nascondiamo un po' di scetticismo. Ci chiediamo, appunto, quale sarà il criterio che l'esecutivo adotterà per scegliere tra posizioni, spesso contrapposte, o comunque non complementari: tra chi, ad esempio, protesta per i criteri di carriera e chi li plaude; tra chi vorrebbe una valutazione dei docenti, e chi la aborre; tra chi invoca una reale autonomia, fino all'assunzione dei docenti e chi la vede come il peggiore dei mali: tra chi sostiene la scuola paritaria e chi la vorrebbe addirittura abolire.
Molto ci sarebbe da discutere, e non vogliamo certo farlo qui: per questo rimandiamo al documento di sintesi della nostra Associazione, sulla home page del sito.

Chi sceglierà? E che cosa sceglierà?
Semmai vorremmo fare una riflessione: di consultazioni, inchieste e stati generali nella scuola ce ne sono state tanti, anzi tantissimi, già all'inizio della scuola unitaria, e via via fino ai nostri giorni. Alcune superficiali e di facciata, altre serie (ad esempio, l'inchiesta Gonella tra il 1947 e il ' 49): ma mai nessuna ha sortito un qualche effetto.
Di fronte a questa valanga di documenti e indicazioni, il punto è, ancora una volta: con quali criteri si sceglierà? Forse verranno assunte le proposte più votate? Quelle con più 'mi piace'? Oppure, ancora una volta, il Ministero non sceglierà, adducendo la scusa che, le proposte sono interessanti, accattivanti, articolate, ma… troppe? Oppure che quelle più innovative e pianificate sono impraticabili perché…. non ci sono i fondi! Ammesso che il Miur possa fare delle scelte, dal momento che la recente sentenza della Corte di Giustizia Europea, sembra dirottare ogni sforzo – e ogni soldo – sul precariato.

Una via d'uscita
Come si esce dal ginepraio? Forse una reale autonomia, è la via d'uscita: perché altrimenti, come fa il Miur a rispondere alle richieste così variegate che emergono dalle istituzioni, dalle associazioni, dalle componenti e dai singoli che co-abitano nella scuola e che hanno espresso le loro – eterogenee – voci nella consultazione?
Una reale autonomia DELLE scuole e NELLE scuole è la strada per soddisfare le esigenze di tutti: l'alternativa è una risposta – forse interessante, bella e 'buona' – ma ancora una volta centralistica, per sua natura incapace di rispondere alle esigenze di ognuno.