N.8 - Carta del docente: opportunità per un impegno libero e responsabile

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In leggero ritardo rispetto alle previsioni di legge il 19 ottobre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto relativo alla Carta elettronica del docente. Sempre lunedì scorso è stato effettuato l’accreditamento dei 500 euro della Carta che, solo per questo anno scolastico, è avvenuto tramite il sistema NOIPA del Mef, lo stesso canale utilizzato per lo stipendio. L’importo accreditato non è tassabile in quanto non costituisce reddito.

Il DPCM 23 settembre 2015 è un decreto applicativo di natura “non regolamentare” in quanto la materia è già disciplinata nella legge n. 107/2015: finalità, destinatari, utilizzo e impegno economico sono contenuti tutti nei commi 121 e 123 della legge. Il decreto ha solo il compito di stabilire le modalità di assegnazione e utilizzo del finanziamento annuale di 381,137 mln di euro che la legge ha messo stabilmente a disposizione dal 2015 «al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzare le competenze professionali».

Destinatari
La Carta è destinata a tutti i docenti di ruolo – anche in part-time – delle scuole statali di ogni ordine e grado, compresi i neo-assunti ancora in prova; sarà assegnata «per intero» anche ai docenti che verranno immessi in ruolo in corso d’anno, come ad esempio quelli della cosiddetta fase “C” delle assunzioni straordinarie. In risposta ad una interrogazione parlamentare il ministro ha precisato che viene assegnata anche agli insegnanti di religione cattolica, purché di ruolo.

Contenuto, utilizzo e validità della Carta
La Carta – «che è nominativa, personale e non trasferibile», contiene «i dati personali e di servizio del soggetto beneficiario» e «non costituisce retribuzione accessoria né reddito imponibile» – dal 2016/17 sarà assegnata dalle scuole ai docenti tramite in forma di carta di credito pre-pagata, nella quale sarà stato caricato, all’inizio dell’anno scolastico, l’importo di 500 euro netti spendibili per la formazione e l’aggiornamento secondo quanto specificato al comma 121 della legge. In attesa dell’affidamento del servizio di emissione e gestione della Carta, per l’anno in corso la cifra corrispondente è stata accreditata ai destinatari dal Mef direttamente sul conto corrente dove viene versato lo stipendio.

L’art. 4 del DPCM riordina l’elenco degli acquisti ammessi dalla legge:

  1. libri, pubblicazioni e riviste (anche in formato digitale) utili alla professione;
  2. hardware e software (non solo didattico);
  3. corsi di aggiornamento professionale svolti da enti accreditati al MIUR; corsi di laurea, post lauream e master attinenti al profilo professionale;
  4. rappresentazioni teatrali e cinematografiche (senza nesso specifico con la classe di concorso);
  5. ingresso a musei, mostre, eventi culturali e spettacoli dal vivo (come sopra);
  6. iniziative coerenti con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa definito dalla scuola.

Il MIUR potrà «sottoscrivere apposite convenzioni» con «operatori pubblici e privati» che riconoscano «specifiche agevolazioni» per l’utilizzo ottimale della Carta; anche per effettuare acquisti «su almeno uno dei circuiti telematici di pagamento a maggiore diffusione sul territorio nazionale».
La validità della Carta si esplica in tutto l’arco temporale che va dal 1° settembre al 31 agosto dell’anno scolastico di riferimento; sono quindi validi, se coerenti con quelli ammessi, gli acquisti già effettuati quest’anno a partire dal 1° di settembre, prima dell’erogazione dei 500 euro.
Se nel periodo di validità non viene esaurito l’importo assegnato, la cifra residua «rimane nella disponibilità della carta dello stesso docente per l’anno scolastico successivo a quello della mancata utilizzazione», cumulandosi alla nuova assegnazione.
Qualora il beneficiario sia stato sospeso dal servizio per motivi disciplinari non potrà utilizzare la Carta nel periodo di sospensione. Nel caso di interruzione del rapporto di lavoro o di cessazione dal servizio la Carta sarà revocata e dovrà essere restituita.

La rendicontazione
Il DPCM stabilisce l’obbligo della rendicontazione delle spese. A fine anno scolastico, e quindi entro il 31 agosto, le spese sostenute con la Carta dovranno essere rendicontate dal titolare che dovrà consegnare la relativa documentazione alla segreteria della scuola per la validazione da parte dei revisori dei conti. Qualora la documentazione non risulti conforme alle finalità stabilite dalla legge, sia incompleta, venga presentata oltre il termine o non venga presentata affatto «la somma non rendicontata è recuperata a valere sulle risorse disponibili sulla carta e, ove non sufficienti, con l’erogazione riferita all’anno scolastico successivo». Una procedura piuttosto rigida che non mancherà di aggravare il lavoro delle segreterie, ma evidentemente considerata indispensabile per evitare spese inappropriate o non riferibili direttamente al titolare della Carta.
Le modalità di rendicontazione saranno definite da un apposito decreto, da emanare dopo l’aggiudicazione del servizio di emissione e gestione della Carta; non a breve, quindi. L’obbligo di rendicontazione vale però anche per l’anno scolastico in corso, perciò è consigliabile provvedere da subito a documentare le spese in modo chiaro e corretto, per evitare che le spese non riconosciute vengano recuperate poi «con l’erogazione riferita all’anno scolastico 2016/2017».

Diesse è una Associazione professionale di docenti accreditata presso il MIUR per la formazione e l’aggiornamento del personale della scuola in base alla Direttiva n. 90/2003 (accredito confermato dal MIUR con Nota prot. n. 1004 del 9 giugno 2005), pertanto la partecipazione alle attività da essa proposte rientrano tra gli acquisti accessibili con la Carta. L’Associazione provvederà a rilasciare ai partecipanti regolare attestato di partecipazione.