N.13 - Concorso per dirigenti scolastici: una opportunità da considerare

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Si sa, una buona scuola dipende anche dalla presenza di un dirigente capace, attivo, propositivo, culturalmente preparato, attento nel valorizzare le competenze professionali dei propri docenti e coordinare una proposta formativa adeguata alle esigenze degli studenti.
Ma oggi ci vuole, in molte scuole, non solo un bravo dirigente, ma – è il caso di dirlo – soprattutto… un dirigente! Sì, perché quest’anno sono circa 1.500 le scuole statali italiane privi di un preside titolare e dal prossimo il dato è destinato ad aumentare per via di pensionamenti, mentre l’ultimo concorso selettivo è stato bandito nel 2012.

Ora pare imminente nei primi mesi del 2017 l’emanazione del nuovo bando, atteso da tanti docenti desiderosi di contribuire al bene della scuola e che in questi anni hanno maturato competenze organizzative, progettuali e gestionali ricoprendo ruoli intermedi e responsabilità che hanno contribuito alla vita ed al successo formativo di tante scuole.
Dirigere una scuola, oggi, è impresa insieme interessante per la ricchezza delle relazioni umane e delle possibilità formative che la costituiscono, ma anche complessa e difficile per i tanti vincoli che la incatenano. Dirigere è il tentativo quotidiano di ‘presidiare’, appunto, insieme a chi ha a cuore una reale esperienza educativa (docenti, famiglie, operatori), spazi di libertà di insegnamento, di progettualità, di proposta; e, quindi, il tentativo di utilizzare bene gli strumenti (normativi, finanziari, organizzativi) per dare spazio e sostegno a queste soggettività. Un contributo, nel guado di innovazioni rimaste incomplete ed incerte e di pesanti incombenze burocratiche e sfasamenti, che richiede forte motivazione al bene, attitudini organizzative, conoscenza della normativa ed una sincera passione verso il cuore di tutti ‘urgente di bene’. E per questo, per chi si sente chiamato a questo servizio, è importante prepararsi bene alle prove concorsuali.

Le Associazioni DIESSE e DiSAL (Dirigenti Scuole Autonome e Libere), in collaborazione con la rivista per dirigenti scolastici Dirigere scuole e l’editrice EdiSES, hanno predisposto - in previsione dell’imminente pubblicazione del regolamento e del bando di concorso - un percorso di preparazione alle prove concorsuali rivolto ai docenti.
Ci sembra importante infatti accompagnare i docenti, consapevoli che tutta l’esperienza maturata, ulteriormente arricchita da un percorso formativo, possa essere importante per chi intende raccogliere questa possibilità che è anche una sfida. Sì una sfida, del resto, che è poi sempre la stessa: che si tratti di un ruolo educativo in senso stretto o di dare ad una scuola una prospettiva ed una organizzazione, riteniamo che il primo fattore sia un soggetto in gioco personalmente, con la propria passione, responsabilità, competenza. E che lo stare insieme, in una compagnia all’opera, sia un valore aggiunto affatto secondario.

Il regolamento del concorso è già stato approvato dal Consiglio di Stato ed attende gli ultimi adempimenti burocratici prima della definitiva versione. I posti messi a bando comprenderanno quelli liberi quest’anno e i prossimi due, così come aveva precisato l’ex ministro Giannini in risposta ad una recente interrogazione parlamentare. Ora si attende la decisione del nuovo ministro Fedeli e del Ministero dell’Economia, che dovrà autorizzare il numero di posti messi a bando.
Sono previsti tre momenti concorsuali: un’eventuale prova pre-selettiva (attivata se ci sarà un numero di candidati elevato); il concorso di ammissione al corso di formazione dirigenziale con uno scritto, una prova orale e la valutazione dei titoli; un corso di formazione dirigenziale e tirocinio.
L’organizzazione sarà regionale e il corso di formazione avrà come scopo quello di arricchire le competenze professionali e culturali possedute dai candidati, in relazione alle funzioni del dirigente ed in particolare alle modalità di direzione della scuola alla luce delle novità normative, processi, innovazione e strumenti della didattica.
Potranno partecipare i docenti assunti con contratto a tempo indeterminato che abbiano maturato nelle scuole del Sistema Nazionale di Istruzione un servizio non inferiore a 60 mesi, anche non continuativi, incluso quello svolto con contratti a tempo determinato — in recepimento di sentenze giurisdizionali europee ed italiane in tal senso — mentre restano esclusi i docenti precari abilitati all'insegnamento.

Un’ultima considerazione riguarda la possibilità stessa che delle associazioni, unite da una comune passione per il bene della scuola e la volontà di guardare innanzi tutto alla persona prima ancora che al suo ruolo, decidano di collaborare; questo rappresenta un bene per tutta la scuola e, in un contesto così frantumato, una chiara riprova che si può ancora oggi provare a costruire insieme per il bene comune.