N. 6 - Maturità ... alla prima prova

Il Documento della commissione presieduta dal prof. Luca Serianni - relativa alla prova scritta per l’esame conclusivo del II ciclo - e il decreto ministeriale del 26 novembre scorso hanno aperto un dibattito per nulla formale fra gli insegnanti

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Il Documento della commissione presieduta dal prof. Luca Serianni - relativa alla prova scritta per l’esame conclusivo del II ciclo - e il decreto ministeriale del 26 novembre scorso hanno aperto un dibattito per nulla formale fra gli insegnanti, che pare anzi rilanciare alcuni temi importanti.

Al di là dei problemi spiccioli e dei dubbi su aspetti di dettaglio del decreto, ci si interroga su questioni più ampie: che cosa rende valida la prova di scrittura di un diciannovenne? In che cosa consistono la riflessione personale e il commento critico? Che cosa bisogna intendere per “scritto argomentato”?

Per i tanti che sono ancora disposti a impegnare ragione e cuore nel loro lavoro, i due documenti offrono l’opportunità - insieme ai vincoli propri di una pronuncia ministeriale - di ripensare il senso della scrittura e dell’analisi testuale, andando al di là delle formule a volte anguste in cui gli scritti d’esame si erano ridotti, formule che il Documento della commissione segnala con discrezione: il pericolo del “centone” rispetto ai documenti del saggio breve, la finzione della pubblicazione sul “giornale scolastico” per l’articolo, l’analisi fin troppo strutturata e frammentata del testo letterario. Non che il grande lavoro che in questi anni è stato fatto da tutti gli insegnanti delle superiori, per esempio sul saggio breve e sull’articolo, vada perduto, anzi: esso viene portato a compimento da consegne più snelle, meno pretenziose, più concentrate su obiettivi perseguibili; soprattutto riguardo all’obiettivo, per gli studenti, di raggiungere in modo più diffuso una competenza testuale che consiste nel saper scrivere in modo consequenziale, personale e capace di spendere le conoscenze e le esperienze maturate nel tempo, con argomenti articolati, siano essi storici, culturali, esperienziali.

Su questi temi Diesse ha voluto impegnarsi con una intervista esclusiva al professor Serianni, videoregistrata a Roma da Daniela Notarbartolo, responsabile della Bottega di Italiano-lingua; tale intervista verrà presentata e discussa il 24 gennaio 2019 a Torino nel corso di un convegno promosso da Diesse-Disal. Al professor Serianni sono state poste domande specifiche nate dal lavoro della Bottega svolto in questi anni, specialmente sul testo espositivo-argomentativo e il suo sviluppo logico: argomentare infatti non è operazione riducibile al noto testo di natura “giuridico-politica”, costruito a volte meccanicamente come successione di tesi/argomenti/confutazione dei controargomenti/sintesi. Argomentare è operazione che richiede un soggetto: un ragazzo posto a confronto con la realtà (di un testo, innanzitutto), a cui viene chiesto di esprimersi in modo ragionevole, facendo tesoro di tutto quello che gli suggerisce sia ciò che ha imparato nei diversi ambiti sia ciò che ha vissuto in proprio.
Insieme a questa prospettiva generale più ampia, i termini stessi utilizzati nel Documento richiedono un approfondimento specifico: che cosa è una “progressione tematica”? In che senso si parla di “mosse argomentative”? Si può imparare a essere coerenti? Sono questi alcuni dei tanti aspetti che interpellano la capacità della scuola di proporre un curricolo verticale, che progressivamente porti i ragazzi all’obiettivo di una scrittura coerente e personale.

Per gli interessati, il video dell'intervista è pubblicato sul canale Youtube Diesse didattica; ve ne sono tre versioni: una integrale, una specifica per il II ciclo e una in cui alcune domande hanno riguardato anche l’esame del I ciclo.

Riguardo al convegno previsto a Torino per fine gennaio è possibile tenersi aggiornati sul web, nonché tener in conto che Diesse intende mettere a disposizione dei suoi associati i materiali video del convegno, per consentire la proposta di analoghe iniziative in altre regioni d'Italia.