N. 3 - Torniamo a educare. Insieme

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“Ci voleva anche l’Educazione civica?” In un anno scolastico cominciato con la sfida della riapertura durante una pandemia, carico di incognite e sfociato quasi subito in un ritorno alla didattica a distanza, ci siamo interrogati sulla necessità di introdurre una materia nuova, dai confini imprecisati e senza un personale docente adeguatamente formato.

Pur tra tante difficoltà, un’osservazione decisiva è che non possiamo non gioire del fatto che la scuola italiana abbia voluto ridefinire anche in questo contesto la natura e i confini del suo compito educativo verso i giovani, vero patrimonio su cui investire.

Già nei lavori della Costituente e successivamente nel 1958 Aldo Moro parlò dell’ “esigenza che tra Scuola e Vita si creino rapporti di mutua collaborazione”, sostenendo l’idea che la scuola non può rimanere chiusa nel recinto delle discipline particolari. La scuola deve trovare le strade per educare i giovani a pensare in modo organico al loro essere persone, inserite in un contesto comunitario e civile.

Chiediamoci allora: l’Educazione civica rappresenta soltanto una fatica in più per dirigenti, docenti e studenti oppure può diventare un’occasione per riportarci ad una consapevolezza e uno spirito di condivisione costruttiva simili a quelli di coloro che hanno guidato il Paese nella ripartenza, dopo la tragedia del Fascismo e della Seconda Guerra Mondiale?

Vorremmo rispondere sottolineando alcuni aspetti. Per prima cosa nella scuola viene reintrodotta la parola “educazione”, dopo essere stata manlevata sia dall’ambito delle scienze motorie che di arte e immagine. Questo termine ci ricorda che la scuola nel suo complesso ha un compito, quello di educare e non solo di fornire informazioni o fungere da posteggio per i nostri giovani.

Il secondo aspetto, per noi stupefacente, è che questo compito educativo non venga affidato a uno specialista, ma piuttosto all’intero consiglio di classe attraverso il coordinamento di un docente referente: l’educazione, insomma, è un fatto di comunità; non vi è educazione senza un’alleanza tra gli attori che la operano!

Come terzo aspetto vogliamo sottolineare che la Legge n. 92 del 20 agosto 2019, nell’art. 8, pone la necessità che l’insegnamento dell’Educazione civica sia realizzato dalle scuole in un rapporto attivo con il territorio e con realtà extra-scolastiche, spingendo così ogni scuola ad aprirsi sempre più alla società in cui è inserita e al mondo intero.

A questi tre aspetti corrispondono altrettante complicazioni: se non vi è un docente appositamente formato, quali sono i contenuti e quali le metodologie specifici per l’insegnamento dell’Educazione civica? Come effettuare una valutazione coerente ed equilibrata se è una materia trasversale e condivisa da più docenti? Quali risorse sono assegnate a ogni scuola per sostenere una reale alleanza con il territorio?

Senza cadere nel lamento su ciò che manca, abbiamo voluto guardare all’Educazione civica come a un’occasione per ripensare le modalità con cui la scuola può svolgere il compito che da sempre le è assegnato. Da queste considerazioni è nato, per esempio, Cosmopolites – Percorsi di Educazione civica, un progetto che risponde alle domande sopra accennate offrendosi come strumento per guardare al futuro accogliendo le sfide del presente, a partire da quella quotidiana della didattica digitale a distanza.

Cosmopolites offre ai docenti un’opportunità per guidare gli studenti alla scoperta dei temi più urgenti dell’attualità e che rappresentano le Linee guida dell’Educazione civica: diritto, cittadinanza, economia, digitale, ambiente. Al progetto collaborano diverse realtà accademiche e professionali , a cui è stato chiesto di aiutare docenti e alunni a comprendere le radici e le conseguenze più significative dei problemi che stiamo attraversando. Grazie alla ricchezza e alla profondità culturale di accademici e professionisti è possibile interrogarci sul nostro essere cittadini in un mondo sempre più articolato e completo.

“Vivere il presente, progettare il futuro. La ripartenza della società” è il titolo del percorso che propone Cosmopolites a docenti e alunni di scuola secondaria superiore, scommettendo sul fatto che la scuola debba assumere il compito di aprire gli orizzonti a partire da una rinnovata comprensione del presente.

Da ultimo, e non meno significativo, è nato Cosmopolites – 1000 perché, il percorso dedicato alla scuola secondaria di primo grado che intende accogliere le mille domande che abitano i giovanissimi, per sottoporle a chi nella società italiana incarna il senso civico con il suo impegno quotidiano: Banco Alimentare, circa i temi della povertà e dello spreco alimentare; Cooperativa Giotto, sul tema del valore della pena e la riabilitazione dei carcerati; Associazione Forestale Italiana e VAIA, per quanto riguarda la tutela e la cura dell’ambiente.

Insomma, anche nell’anno della pandemia si può tornare ad educare, guidati e accompagnati da autorevoli maestri. Torniamo a educare. Insieme.