MANIFESTO

Compagnia delle Opere, in collaborazione con le associazioni Diesse, CDO Opere Educative, Il Rischio Educativo, Disal, Consorzio Scuole Lavoro e Associazione Portofranco, ha redatto un manifesto che indica alcuni punti irrinunciabili per un miglioramento dell’offerta formativa che permetta di rispondere alla forte domanda di apprendimento.

Riconoscimento dell’autonomia statutaria delle istituzioni scolastiche

Sostegno alle scuole paritarie

Formazione dei dirigenti scolastici

Percorso di carriera per i docenti che tenga conto di competenze e valutazione del merito

Percorsi di studio più flessibili e personalizzati

Valutazione della qualità dell’offerta educativa delle scuole

Abolizione del valore legale del titolo di studio.

Sono alcune delle proposte contenute nel manifesto di Compagnia delle Opere dal titolo Una scuola che parla al futuro dedicato alla scuola e all’educazione e realizzato con alcune associazioni collegate che operano in ambito scolastico:

Diesse (Didattica e Innovazione Scolastica)

CDO Opere Educative

Associazione culturale Il Rischio Educativo,

Disal (Associazione professionale Dirigenti Scuole Autonome e Libere)

Consorzio Scuole Lavoro

Associazione Portofranco

Il manifesto esprime un giudizio preciso sul quadro dell’istruzione nel nostro Paese e formula una serie di proposte operative tese al miglioramento dell’offerta formativa e alla valorizzazione di tutte le esperienze di qualità presenti nel sistema scolastico.

Prima degli obiettivi e delle analisi il manifesto puntualizza l’importanza dell’educazione. “L’educazione – afferma il testo – è una risposta decisiva alle domande dell’uomo sulla situazione attuale”. Ritrovare la capacità di educare è il compito che il documento assegna non solo alla scuola, ma all’intero mondo degli adulti.
Il manifesto, richiamandosi in questo modo all’Appello sulla educazione firmato nel 2001 da numerose personalità italiane, afferma che solo un popolo che si lascia educare, cioè ritrova il significato più profondo della propria identità, è in grado di dare vita a luoghi di cultura e di conoscenza.

Il documento rileva che, rispetto ai problemi che l’assetto della scuola italiana presenta, riconducibili all’atavico statalismo che non ha eguali in Europa, esiste una domanda sociale di apprendimento significativo che i giovani non solo non hanno perduto, ma appunto rivolgono alla scuola affinché essa riprenda il suo ruolo.

La scuola italiana, insomma, si sta muovendo e i dati Ocse-Pisa che presi nell’insieme dimostrerebbero le scarse competenze dei nostri quindicenni nelle discipline fondanti (lettura, matematica e scienze), se disaggregati rivelano che la scuola funziona, ed esprime risultati eccellenti, se il lavoro in classe è coinvolgente, se insegnanti e alunni sono motivati, se la scuola come organizzazione riesce ad esprimere tutte le sue potenzialità.

Quindi, a partire da testimonianze positive di scuole in azione, il documento “Una scuola che parla al futuro” enuncia 6 obiettivi:

- piena autonomia degli istituti scolastici, cui è legata una piena e attuata parità scolastica;

- sviluppo di una identità professionale di docenti e dirigenti;

- realizzazione di percorsi di studio flessibili e personalizzati in ambito didattico;

- messa in atto di ordinamenti (dalla scuola dell’infanzia a quella superiore) in linea con il principio di sussidiarietà;

- valutazione esterna delle scuole;

- abolizione del valore legale del titolo di studio.

Per fare tutto questo è necessario non tanto aggiungere altre spese, ma eliminare gli sprechi e, soprattutto, ampliare gli spazi di libertà di educazione nella scuola e tra le scuole.
Al di là di ogni retorica pre o post elettorale, queste piste di lavoro intendono disegnare i contorni di un’azione culturale di lunga gittata che la CdO offre come spunti di riflessione e azione a tutti coloro (educatori, famiglie, imprenditori, politici, intellettuali) cui sta a cuore il domani delle nuove generazioni.