N.35 - Il “Libro Fondativo”: una compagnia di insegnanti all’opera

2015_2016_35-il-libro-fondativo-una-compagnia-di-insegnanti-alla-opera.pdf99 KB

Il 16 aprile scorso si è tenuto a Verona il II Seminario sul Libro Fondativo dal titolo: I tesori della letteratura incontrano l’umano. “Nessuna cosa è più sorprendente dell’uomo” (Sofocle), un percorso di apprendimento per la scuola primaria e la secondaria di I grado nato all’interno delle Botteghe dell’insegnare di Diesse. Un’esperienza che sta crescendo e coinvolge sempre più docenti e allievi. Con un prezioso contributo del prof. Dario Nicoli.

È la seconda volta che incontriamo colleghi, amici e altri insegnanti per scambiarci esperienze e per riflettere sulla validità della nostra proposta. Il testo da noi scritto “Il libro fondativo” pubblicato, ormai tre anni orsono da Sestante Edizioni, presenta esperienze di insegnanti che si coinvolgono con i propri alunni nella lettura a voce alta di libri fondativi, cioè di testi da cui traspare chi è l’uomo, la sua natura e ciò per cui vale la pena vivere. Il 16 aprile è stato un momento molto denso di riflessione su tale proposta.
Tutto ha destato interesse ed entusiasmo: le due relazioni principali e le quattro testimonianze. Erano presenti una sessantina di insegnanti provenienti per metà dalla zona di Verona e per metà da altre città dell’Italia del Nord (Padova, Trento, Rovereto, Milano, Genova, Firenze, Modena …).
Due gli aspetti che sono emersi. Si è capito dagli interventi che la lettura ad alta voce (tra gli obiettivi delle Indicazioni Nazionali) offre la possibilità di risvegliare l’io, è una forma di azione didattica semplice che permette di mettere in moto la curiosità e l’energia del bambino o del ragazzo che si sente provocato, così, a riflettere su di sé e sulla sua esperienza, in un confronto all’interno della classe. Inoltre – altro fattore non trascurabile – è emerso che, leggendo un testo, l’insegnante stesso si mette in gioco.
Si è parlato di Andersen, Dante, Ulisse, Esopo. Sono intervenuti insegnanti di scuola primaria e secondaria. Sono arrivati tre interventi scritti dalla scuola “SS. Peter and Paul” di Lagos (scuola con la quale eravamo in contatto attraverso un’amica di Verona che è stata in Nigeria quest’anno) dove la lettura di testi in inglese è stata chiamata Story Reading. Proprio questi interventi ci hanno confermato che ciò che ci accomuna è l’educazione del cuore che ha le stesse esigenze a qualunque latitudine. Insomma, si è toccato con mano una grande ricchezza e creatività.

Naturalmente, sono numerose le questioni sollevate che meritano attenzione. Eccone alcune. In primo luogo è evidente come questo lavoro offra la possibilità di sviluppare, dentro la dinamica “da soggetto a soggetto” (T. Kasatkina), non solo gli obiettivi legati alla lingua italiana ai quali stiamo lavorando nella Bottega Progettazione, ma anche i nessi con altre discipline. Inoltre, sorprendentemente, vediamo aprirsi la possibilità di creare un curricolo in verticale tra la primaria e la secondaria di I e II grado.

Ci è stato chiesto di proseguire insieme il lavoro. Già in questo mese, in alcune scuole, abbiamo incontrato, e incontreremo ancora nei prossimi giorni, diversi insegnanti desiderosi di capire e di intraprendere. Come pure è sorprendente constatare come le cose sentite e lette, sono oggetto di attenzione e di dialoghi tra colleghi.

Nell’ultima Convention, tra le moltissime provocazioni degli interventi, Carrón ha detto: «La tradizione è la ricchezza di un passato. La questione è COME possiamo trasmettere questa ricchezza …». Il nostro è un tentativo per rispondere a questa “sfida”.